Minichini: "I problemi della Bassona si risolvono solo con un'efficiente vigilanza"

venerdì 11 giugno 2010

"La Bassona, è un  lembo di territorio posto nel cuore della riserva naturale della foce del Bevano - afferma Pasquale Minichini (consigliere della Circoscrizione del Mare per Lista per Ravenna) - che sorge a ridosso della pineta di Classe. Si raggiungeva in auto percorrendo la strada sterrata che dalla SS. Adriatica corre lungo il corso del Bevano.

 

Il provvedimento preso dal Corpo Forestale non interessa solo l'area della Bassona, ma si estende anche alla spiaggia libera a sud di Lido di Dante. E' su quest'ultima che intendo esprimere alcune considerazioni. Sono il primo a sostenere che in tutta la zona della foce del Bevano (Bassona) sia inibita la presenza dell'uomo, ma destinare solo settecento metri alla balneazione, dei rimanenti tre chilometri, non è tollerabile. Lo scempio che l'intero territorio ha subito nel corso degli anni è senza precedenti , ma non si può decidere di punto in bianco e stabilire che da oggi in poi qui non ti siedi più. Una costante azione di vigilanza e repressione verso gli inadempienti, avrebbe evitato sicuramente provvedimenti drastici.  Una critica alla Forestale, tuttavia, è d'obbligo in quanto avrebbe dovuto opporsi a quell'obbrobrioso intervento al Bevano, per tentare di deviare il corso del torrente, e pretendere che la foce ritornasse ad avere il suo sbocco originario. Interi ettari di pineta sono stati divorati dal mare, nell'indifferenza assoluta. La critica più decisa, invece, ha come destinatario l'immobilismo dell'amministrazione comunale. Per un certo verso è corretta l'interpretazione del sindaco quando afferma che non avendo autorizzata la pratica del nudismo in quell'area, questa è vietata. E poi? Ponzio Pilato continua ad essere emulato. Perché Fabrizio Matteucci, nei fine settimana, non è mai venuto con il suo esercito di forze dell'ordine sulla spiaggia di Lido di Dante a reprimere ciò che è vietato? Forse perché non c'è nessuna sua ordinanza da difendere. Non l'ha mai emessa. Lasciando così ai giudici l'onere di interpretare i fatti. Ancora una volta, quindi, si è preferito che fossero altri organi a farsi carico del problema. E' nelle facoltà del Corpo Forestale emanare provvedimenti amministrativi per la tutela di quel territorio, ma non può certo sopperire alle mancanze altrui, che poco o nulla hanno fatto fino ad oggi. Infatti tutti sono convinti che le misure in atto siano consequenziali alla presenza dei naturisti, ma non è così. Il vero naturista ama e  preserva l'ambiente. E' l'indotto perverso che doveva essere combattuto sin dalle prime presenze di persone, che nulla hanno a che vedere col sano naturismo. Quanto al nudismo modaiolo, acclarato che non sussistono le condizioni per attrezzare in zona un apposito campo, doveva già essere stato debellato ma si è preferito tollerare ulteriormente ed ecco che ora si vuol mostrare il pugno di ferro. La distruzione delle dune. A prescindere dall'inciviltà di alcuni frequentatori, le cause principali sono da ricercare nella mancata progettazione, in modo deciso e con opere strutturali in mare, per salvaguardare l'intero tratto dall'erosione e ingressione marina. Ragionare col senno del poi, è risaputo che non si va da nessuna parte. I cittadini hanno già subìto un esproprio del loro tratto più bello di spiaggia e mare, ora non vogliono che altri "invasori" si sostituiscono ai precedenti ed impongano con regolamenti di non poter più goderne. Lido di Dante è stato sempre considerato meta ambita dai turisti, proprio per la sua distesa di spiaggia libera. Con questo provvedimento lo si vuol far diventare al pari di quelle località ove le spiagge sembrano carnai umani. Non è giusto! L'errore dei padri non può ricadere sempre sui figli. Pur lungi dall'anteporre interessi economici a danno dell'ambiente, ne va della sopravvivenza di quanti dal turismo traggono i mezzi per il loro sostentamento. L'habitat deve in ogni caso essere tutelato e salvaguardato ma non a colpi di spugna. Bene ha fatto la Forestale a regolamentare l'accesso ed il transito nella pineta, ha recepito quanto da anni ho sempre richiesto e sostenuto".Commenta