ravenna - Una legge per valorizzare la pratica del naturismo. Se ne è
parlato ieri in Regione nel corso della commissione turismo. La
relatrice del progetto di legge Daniela Guerra dei Verdi con alcuni
rappresentanti del mondo naturista ha risposto ai quesiti della
commissione sul testo che dovrà essere discusso in quella sede per
poter essere presentato e votato dall’assemblea regionale.A parte
alcune aree collinari nel bolognese, l’unica zona costiera della
regione dedicata e una delle poche in Italia è una porzione di spiaggia
di Lido di Dante. In mancanza di una normativa specifica, la pratica
del naturismo viene regolata ogni anno da un’ordinanza comunale che
individua un tratto di 500 metri a sud di Lido di Dante, debitamente
segnalato e protetto da vigilanza privata all’interno della quale è
possibile praticare naturismo. Questo non ha impedito però negli anni
seri problemi di ordine pubblico, con la sgradita presenza di
esibizionisti, rei di comportamenti oltraggiosi e lesivi per le persone
e per la tenuta del sistema dunoso. La convivenza fra naturisti e
turisti in costume viene complicata da sgradevoli presenze, che minano
il relax delle famiglie.“Per quanto riguarda la legge siamo nella fase
istruttoria - chiarisce l’assessore regionale al turismo Guido Pasi -
in seguito se verrà approvato l’articolato di legge, potrebbe approdare
in assemblea nel mese di novembre. Certo sarebbe necessaria una
normativa nazionale a riguardo per sventare la possibilità di
avvicinare il naturismo ad atti contrari alla pubblica decenza. In
Francia sono 150 i luoghi individuati, e in Europa i praticanti sono 20
milioni. Certo finché la normativa non sarà chiara nessun imprenditore
investirà mai in servizi turistici dedicati a questo tipo di vacanza.
Una volta tanto vorremmo essere battuti sul tempo dal Parlamento”.Sul
fronte locale è Alvaro Ancisi di Lista per Ravenna a ricordare alcuni
problemi legati a Lido di Dante. “Non siamo contrari al naturismo.
Chiediamo però che l’area dedicata sia spostata più a sud, debitamente
separata e segnalata e soprattutto dotata di servizi igienici. Oltre a
un posto di polizia occorrono maggiori controlli e servizi di
videosorveglianza”.Il testo di legge quindi si propone di promuovere la
cultura naturista al di là della semplice pratica del nudismo.
Nell’articolo 1 viene definita come: “l’insieme delle pratiche di vita
sana e prevalentemente all’aria aperta che utilizzano anche il nudismo
come forma di sviluppo della salute attraverso il contatto diretto con
la natura”. Ma la legge non dimentica il valore economico del fenomeno.
Gli arrivi di villeggianti stranieri potrebbero ulteriormente aumentare
con la creazione di servizi turistici, come campeggi, terme, alberghi
non impattanti, fatte salve le indicazioni del piano regolatore.
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